Arrivano i Clown!

Spettacolo teatrale "Arrivano i Clown!" con Barbara Fingerle, attrice di Bolzano

Barbara Fingerle attrice

Arrivano i Clown!

Il termine "clown è abbastanza recente, ma ciò che rappresenta esiste fin dai tempi più remoti. Come uno stesso personaggio che cambi nome attraverso le epoche e i paesi, scoprendo una sfaccettatura differente in ogni momento del suo viaggio, questo personaggio derisorio che prende in giro e si prende in giro, che fa ridere dei suoi insuccessi, pur parodiando modelli riconosciuti come rispettabili, è stato sempre presente nello spettacolo per farci ridere e per aiutarci a vivere meglio, liberando il serio dalla sua parte d'angoscia. Il clown oggi non è più legato al circo, ha lasciato la pista per il palcoscenico e la strada. Questo personaggio è riconosciuto da tutti, al quale ci si interessa per quello che non sa fare, per le sue debolezze.

Cercare il proprio clown significa spogliarsi dei "vestiti" che nascondono i nostri difetti. E' un'accettarsi e un mostrarsi per quello che si è. Il clown rovescia spesso la logica, mette nel disordine un certo ordine, permettendo così di denunciare l'ordine riconosciuto. Il clown fallisce dove ci si aspetta che riesca, e riesce dove non ci si aspetta niente. L'ingenuità fa parte del clown e della sua comicità. Il piccolo naso rosso è la più piccola maschera del mondo, Il naso dalla forma rotonda, illumina gli occhi di ingenuità e rende più grande il viso, privandolo di tutte le difese. I clown sono una necessità per il nostro tempo, sono una parte della nostra libertà. Nel clown non si crea l'eroe, ma l'antieroe. Egli accetta le sue debolezze, i suoi limiti e difetti, questo gli da una grande umanità contrariamente agli eroi.

Ritrovare dell'ingenuità l'attenzione, l'apertura e la disponibilità verso il mondo che ti circonda, in un momento così delicato dove prevale l'arroganza l'egoismo la chiusura in se stessi e la competizione, è un obiettivo molto importante.

Fare una ricerca del "proprio clown" significa scoprire e recuperare una libertà da schemi e preconcetti per farci vivere una realtà a 360 gradi. In questo percorso ci si avvale dello strumento del gioco per scoprire il comico.
Per trovare il comico è necessario lavorare sui temi dell'inusuale, del controtempo, del contrasto, sulla scomodità, trasformandoli nella normalità.

Il clown è tutto questo, cioè la completa libertà di giocare, ridere e piangere al di fuori di ogni schema e prevedibilità, dunque è parte della nostra vita, del nostro essere.