Lo spettacolo "Dietro lo specchio" ha la regia di Elena Marino ed è prodotto dalla compagnia Teatrincorso Spazio 14 di Trento e vede tre attrici in scena: Barbara Fingerle Silvia Furlan E Flora Sarrubbo. Il tema trattato è quello dell'anoressia, ma non solo; parla di comunicazione e non-comunicazione.
Nello spettacolo non si usa mai la parola anoressia, perchè il linguaggio doloroso che si mette in scena riguarda tutti. E' nei fallimenti della comunicazione all'interno della famiglia, della scuola, della società che nasce quel linguaggio di difficile comprensione.
Anoressia come linguaggio, codice, rito.
Segni da decifrare, che disarmano, ci disarmano, ci rendono vulnerabili.
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Lo spettacolo "Dietro lo specchio" ha la regia di Elena Marino ed è prodotto dalla compagnia Teatrincorso Spazio 14 di Trento e vede tre attrici in scena: Barbara Fingerle Silvia Furlan E Flora Sarrubbo. Il tema trattato è quello dell'anoressia, ma non solo; parla di comunicazione e non-comunicazione.
Nello spettacolo non si usa mai la parola anoressia, perchè il linguaggio doloroso che si mette in scena riguarda tutti. E' nei fallimenti della comunicazione all'interno della famiglia, della scuola, della società che nasce quel linguaggio di difficile comprensione.
Anoressia come linguaggio, codice, rito.
Segni da decifrare, che disarmano, ci disarmano, ci rendono vulnerabili.
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Barbara Fingerle è un'attrice come tante altre ma ha una particolarità unica, tutta e solo sua: è alta 138 cm.
Da questa sua particolarità nasce la necessità di uno spettacolo per raccontarsi e raccontare al mondo come si vede lo stesso da quell'altezza.
Nasce così uno spettacolo che, con ironia e leggerezza, racconta come è difficile , a volte, accettare una propria particolarità e conquistarsi uno spazio nel mondo. Una sorta di autobiografia, un monologo tra il divertimento e l'amarezza , per raccontare momenti intimi della propria infanzia e la lotta nel presente per accettarsi e farsi accettare
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Il segreto dei nani è una storia avvincente piena di personaggi di cui imparare il nome, ricca di situazioni che coinvolgono i bambini. Pensata per le piccole scuole, per tutte quelle situazioni dove il pubblico, spesso formato da bambini che incontrano il teatro per la prima volta, ha bisogno di particolare attenzione.
A Borgoforte i Nani di corte vivono rinchiusi nei sotterranei, maltrattati e derisi per la loro condizione. La Duchessa darà una festa ed il terribile Capitan Trombone, capo delle Guardie Nere, ha ordinato che i nani dovranno combattere come gladiatori, picchiarsi tra loro per divertire gli invitati. Nano Fagotto, il più giovane di loro, decide di fuggire con i suoi amici.
Verranno accolti e protetti dalla città di Borgoforte. Con l'affetto e la solidarietà della gente comune, i nostri eroi si scopriranno pari agli altri, né più grandi, né più piccoli. Raccontato, cantato ed animato da pupazzi di stoffa, lo spettacolo mette in scena gli antichi trucchi per far apparire tutti i personaggi della vicenda. Il costume ed i fagotti del narratore si mutano così in un teatrino delle meraviglie, mentre il testo, parte in prosa, parte in rima, scandisce il ritmo dello spettacolo che può dunque diventare uno stimolo al gioco dei travestimenti ed alla invenzione delle filastrocche.
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Piedi, perché li voglio se ho lai per volare? Attraverso le immagini, le lettere e le poesia dell'artista lo spettacolo trasmette l'aspetto forte, seducente, drammatico e scandaloso, ma nel contempo candido e solare di una Donna che ha usato tutta la sua forza e determinazione per opporsi a quel ruolo di vittima che gli eventi della vita tentavano ostinatamente di assegnarle.
La ricerca sul repertorio e l'interpretazione musicale svolta da Monika Callegaro e Manuel Mazzocchi si fondono con la narrazione, restituendo potenti e reali suggestioni di un tempo e di un luogo che più che cornice furono essenza primaria sulla tavolozza di Frida.
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